La Sala II è interamente dedicata ai dipinti ex-voto del Santuario della Madonna del Patrocinio in Val Tavareda, sui colli Ronchi di Brescia. Stando alla definizione di Camillo Boselli, la si può considerare una vera e propria Pinacoteca Sacra del Settecento. La sala espone l’evoluzione del tema popolare della tavoletta votiva in veri e propri esercizi di pittura per i più eccellenti pittori attivi nell’entroterra della Serenissima. Le origini del Santuario della Madonna del Patrocinio risalgono al 1720 sul podere di un certo Don Cristoforo Tolani per collocarvi un’immagine miracolosa della Madonna ottenuta dal vescovo di Brescia. Col passare del tempo, il piccolo oratorio divenne uno dei luoghi di culto più frequentati e rappresentativi della zona. L’aspetto attuale del Santuario è di gusto settecentesco. Fu realizzato dall’architetto bresciano Gasparo Turbini tra il 1762 e il 1775 su commissione di un commerciante locale. L’interno fu poi arredato con gli ex-voto di questa sala, che ricordassero le molte grazie compiute dalla Madonna del Patrocinio. Tutti gli ex-voto del Santuario della Madonna del Patrocinio sono datati dal XVII al XVIII secolo, salvo un paio di eccezioni. Una delle eccezioni è il dipinto La famiglia Capinoni ringrazia la Vergine del Patrocinio, dipinto intorno alla metà dell’Ottocento probabilmente da Luigi Campini. Oltre a raffigurare alcuni membri della famiglia genuflessi davanti alla sacra immagine, dà un’idea di come erano organizzati gli ex-voto all’interno del Santuario. I pittori sono principalmente artisti sconosciuti, ma vi si riconoscono anche nomi di eccellenti personalità di scuola veneziana e veronese, come Francesco Montebasso, Francesco Zugno, Giovanni Battista Buratto e Marco Marcola. Tra gli artisti bresciani si trovano personalità quali Agostino Bertelli, Gaudenzio Botti, Francesco Savanni ed Eleonora Monti, figlia del bolognese Francesco Monti. L’ex-voto più rappresentativo è sicuramente Il bambino caduto nel fuoco, dipinto dalle mani di Francesco Savanni per le figure e Gaudenzio Botti per l’ambiente. Si distingue tra tutti per la teatralità dei personaggi e la luminosità naturale proveniente dal camino della stanza. Altri episodi ancora spiccano per vena drammatica, come Il francescano salvato dalla lapidazione dei Turchi di Francesco Monti e Un uomo salvato da una tempesta in mare di Agostino Bertelli. Una piccola eccezione è costituita invece da un piccolo ex-voto ad olio su rame del parigino Luigi Higny, inserito in una bellissima cornice rococò. L’inusuale supporto, la calibrazione delle tinte, l’introspezione psicologica e la cornice rococò con fregi in metallo dorato lo rendono un piccolo ma inestimabile tesoro. Molto più rappresentativo è La famiglia Capinoni ringrazia la Vergine del Patrocinio, attribuita a Luigi Campini e datata alla metà dell’Ottocento. Oltre a raffigurare alcuni membri della famiglia in preghiera davanti alla sacra immagine, dà un’idea di come fossero organizzati gli ex-voto nelle pareti dell’oratorio.

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