La Sala Ipogea del Museo Diocesano di Brescia è situata sotto il vecchio refettorio del convento, oggi adibito a sala conferenze. Dal 2018 ospita la Sezione dei Codici Miniati, un tempo conservati al primo piano. La Sala Ipogea è organizzata in due serie di teche laterali e due centrali, dentro alle quali sono esposti i manoscritti. Le teche laterali di sinistra sono dedicate ai Corali provenienti dal Capitolo del Duomo di Brescia con le miniature di Giovanni Pietro Birago (1440/50-1513). Queste bellissime miniature omaggiano la pittura rinascimentale di Vincenzo Foppa, soprattutto il suo uso di una luce scientifica che indaga ogni dettaglio. Soprattutto in quelle istoriate si nota anche una particolare attenzione alla distribuzione prospettica dei personaggi e degli elementi naturali. In queste teche è esposta anche la Mariegola di Memmo, contenente gli statuti di una locale confraternita religiosa. Tale codice è pregevolissimo soprattutto per le prime due pagine interamente miniate. La critica assegna la loro decorazione alla bottega di Floriano Ferramola (1478-1528) ma con un interessante richiamo all’arte del Romanino (1486-1560) nelle scene più grottesche. Le teche laterali di destra sono interamente dedicate ai Corali del convento di San Francesco, sempre a Brescia. Anche qui lo stile delle miniature istoriate è di ascendenza foppesca. I capilettera con girali fogliati e vegetali richiamo invece lo stile minatorio tipico della scuola ferrarese. Le teche centrali della Sala Ipogea sono a loro volta divise in due settori, con temi differenti. Le teche di destra espongono i libri teologici e d’argomento religioso provenienti dalla Biblioteca Capitolare del Duomo di Brescia. Si trovano titoli importanti come la Catena Aurea e la Summa Theologica di San Tommaso d’Aquino, i Sermones di Sant’Agostino e il De Vita Christiana di Bonizone di Sutri. I loro decoratori sono esperti miniatori delle scuole lombarde, padane e in alcuni casi emiliane, molto attenti alla resa volumetrica dei personaggi. Le teche centrali di sinistra della Sala Ipogea sono dedicate ai Corali del convento di San Giuseppe a Brescia. In una di esse si trova però un prezioso Antifonario del XII secolo proveniente dalla Biblioteca Capitolare di Brescia. Il testo lì contenuto è legato all’officiatura religiosa propria del Capitolo della Cattedrale, ma contiene anche la più antica versione della Passio dei Santi patroni Faustino e Giovita. Le miniature si distinguono per la carica fantastica ed ascetica dei personaggi e per gli innumerevoli giragli florali dipinti ad acquerello.

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