Multisensorialità. L’arte per tutti
Brescia, venerdì 1°dicembre 2023, ore 14.30
Da gennaio 2023, il Museo Diocesano di Brescia, di recente inserito nel circuito dei musei riconosciuti da Regione Lombardia, accoglie TUTTO HA SENSO, il percorso multisensoriale che si pone l’obiettivo di rendere fruibili a tutte le persone le proprie collezioni. Tale percorso guidato, realizzato d’intesa con Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti UICI, ha previsto inizialmente lungo i corridoi delle collezioni del museo dei totem tattili alla scoperta di opere e oggetti rappresentativi, fino a culminare nella sala multisensoriale, Nella bottega del Moretto, nella quale si racconta attraverso tutti i sensi, udito, olfatto, tatto, gusto e vista – quest’ultima in modo meno prevalente -, l’opera La Madonna col Bambino in gloria, San Giovanni Evangelista, il beato Lorenzo Giustiniani e l’allegoria della Sapienza Divina.
L’iniziativa ha suscitato l’interesse e l’apprezzamento di Famiglia Puma Trust, un charity trust focalizzato sull’inclusione dei non vedenti, con il cui sostegno sarà offerta una nuova modalità di esplorazione degli spazi e delle opere d’arte, incentivando il senso del tatto come chiave di lettura, una modalità ancora poco esplorata nei contesti museali. I corridoi delle collezioni permanenti vedranno così l’implementazione di totem recanti tavole tattili, scritte in braille e QRcode descrittivi delle sezioni e delle varie opere esposte, risalenti al periodo che va dal XII al XX secolo: dipinti, sculture, abiti liturgici, argenti sacri, icone ortodosse, codici miniati. Il progetto, di forte impatto sociale e rivolto al massimo livello di inclusione, prevederà differenti momenti di interazione, a partire dall’ingresso del Museo, in termini allestitivi con la previsione di un plastico tridimensionale che renderà comprensibile il sito, con appositi segnali per orientarsi nella visita, fino alle attività esperienziali nella Bottega del Moretto e negli specifici laboratori didattici offerti alle scuole e agli oratori, così che i ragazzi, accompagnati dai loro educatori, possano esplorare l’arte con sensazioni nuove, che dispiegheranno emozioni insolite e capacità di comprendere le differenze. Dall’arte alla musica, periodicamente verranno promossi “Concerti al buio”, con musicisti ciechi o ipovedenti, per coinvolgere un’ampia platea di cittadini in un’esperienza avvolgente e carica di significati.
L’anno in cui Brescia è, insieme a Bergamo, Capitale italiana della cultura, si chiude quindi per il Museo Diocesano con importanti prospettive di rendere l’arte una occasione di crescita umana e spirituale per tutti. “Esplorare l’Arte, utilizzare tutti i nostri sensi, mettere al centro l’esperienza di fruizione delle opere con nuove modalità, è forse il miglior segno di un’apertura innovativa e ricca di una nuova accessibilità. Con questa iniziativa, – prosegue Francesca Caruso, Assessore alla Cultura di Regione Lombardia – l’Arte diventa davvero per tutti offrendo un’imperdibile occasione di crescita umana”. “Siamo orgogliosi che questo progetto – racconta Nicoletta Bontempi, Presidente di Fondazione Museo Diocesano – abbia preso avvio nell’anno di Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura, dialogando con uno dei suoi temi cardine, la Città Illuminata. Un approfondimento che grazie a Famiglia Puma Trust rinnova con nuove prospettive l’intento del Museo di ampliare le proprie vedute, presentandosi aperto e inclusivo, in grado di considerare le differenze come una ricchezza da esplorare e valorizzare, illuminando tematiche sulle quali è sempre più necessario porre”. “L’iniziativa – ricorda Mauro Salvatore, Direttore del Museo Diocesano – amplia il progetto artistico grazie al coinvolgimento di più discipline, dalla scultura alla musica, con un focus sull’esperienza emozionale. Ogni persona è chiamata a mettersi in relazione: toccare le cose con attenzione è un modo di pensare, non ci portiamo a casa la cosa in sé, ma il gesto che abbiamo imparato attraverso l’esplorazione tattile, senza distinzioni.” Famiglia Puma Trust Famiglia Puma Trust nasce dalle necessità del dott. Eugenio Puma di mantenere vivo il ricordo della sua famiglia aiutando e supportando i ciechi e gli ipovedenti. Eugenio Puma, di origine siciliana, aveva due fratelli, Aldo e Iolanda. Aldo che nella vita intraprese la carriera militare e ministeriale, purtroppo scomparso prematuramente, ha messo la sua vita al servizio del nostro Paese diventando un esempio di integrità, scrivendo libri e lavorando nell’amministrazione pubblica. Iolanda, insegnante, si trasferì da lui in seguito alla perdita del fratello Aldo e fu allora che a causa di una malattia iniziò a perdere la vista, ragione per la quale dovette smettere d’insegnare, ma grazie alla sua grande forza e determinazione imparò il Braille sfruttando tutte le sue competenze e gli studi fatti, continuando a scrivere libri proprio per l’insegnamento. Eugenio, colpito da vicino dal dolore della sorella, avendo toccato con mano le difficoltà che può avere un cieco, decise così dopo la di lei morte, di voler portare avanti il nome della sua famiglia aiutando le persone affette da malattie della vista, cercando di migliorarne la vita e le interazioni sociali, promuovendo la ricerca e lo sviluppo. Essendo sempre stato un uomo illuminato e all’avanguardia, decise così d’istituire un Trust che permettesse di continuare la sua opera anche dopo la sua morte. In ricordo della famiglia Puma, il Trust Famiglia Puma è così al servizio dei non vedenti o ipovedenti, attraverso la promozione d’iniziative e della ricerca in questo campo.