San Girolamo penitente
Autore: Girolamo Romani, detto Romanino (Brescia, 1484/1487 - 1560) Olio su tavola - 30,4 x 25,5 cm
L’iconografia di san Girolamo è spesso ambientata in un paesaggio roccioso e selvatico, che intende rievocare il deserto della Terra Santa nei pressi di Betlemme – dove egli ebbe stabile dimora dopo il soggiorno romano e dove morì nel 420 d. C – oppure lo mostra nelle vesti del Dottore della Chiesa, critico e traduttore in latino della Bibbia.
La tavoletta di Romanino, di dimensioni ridotte, costituisce il dipinto più piccolo fino ad oggi conosciuto dell’artista.
Il santo è rappresentato nudo dalla vita in su, coperto solamente da una veste povera i cui lembi sono annodati sulla spalla destra.
Con sguardo intento sul crocifisso, egli si percuote il petto con un ciottolo.
L’impostazione generale della tipologia selvatica pare ispirata al “San Girolamo penitente” inciso a bulino intorno al 1496-1497 da Albrecht Dürer, pittore tedesco la cui fortuna accrebbe in terra italiana dopo il soggiorno a Venezia.
Molto probabilmente l’opera era destinata alla devozione privata, da porsi a capo del letto o sopra ad un inginocchiatoio.
Romanino si ispirò al modello tedesco in modo originale, puntando all’essenza dell’immagine del Santo e del suo significato preferendo la mezza figura e ottenendo un esito plastico dal gusto monumentale.