La via dell’Esychia

Prezzo: Incluso nel biglietto del museo

Gli eremiti, i luoghi, le storie, la vita. Il Museo Diocesano di Brescia dal 10 al 24 maggio accoglie la mostra dedicata alle scelte di chi ha seguito La via dell’Esychia, raccontando una dozzina di queste storie attraverso l’arte fotografica. L’esposizione, promossa insieme ad Azione Cattolica ambrosiana e alla Cooperativa IN DIALOGO – Cultura e Comunicazione nasce da un’idea della fotografa Eliana Gagliardoni e porta all’attenzione la solitudine e il silenzio come occasioni per suscitare una riflessione sul modo di vivere oggi, in città, come altrove, riscoprendo una forma di equilibrio e benessere.  

La mostra è stata inaugurata questa mattina alle 11:30, con una tavola rotonda alla presenza dell’autrice, con gli interventi di Mauro Salvatore, Direttore Museo Diocesano, Luciano Zanardini, Direttore Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, Franco Brambilla, presidente “In Dialogo”, Milano, e Mons. Giovanni Palamini, Vicario episcopale per la Vita consacrata, con la partecipazione di Suor Laura, una degli eremiti protagonisti della mostra. 

Il senso dell’esposizione è quello di far conoscere una realtà di nicchia ma carica di messaggi per l’attualità, e allo stesso tempo proporre qualche interrogativo e provocazione rispetto al ritmo e alla frenesia che contraddistinguono sempre più la quotidianità – accelerata e immersa nei rumori -, sottolineando come gli eremiti rappresentino un punto di riferimento per i tanti visitatori che li raggiungono nei loro eremi. In questi luoghi, immortalati negli scatti in bianco e nero, scaturiscono momenti di confronto e crescita, occasioni di dialogo e di meditazione: un’esperienza significativa per chi torna a casa dopo aver conosciuto queste persone che hanno scelto l’esichia, che in greco significa “immobilità, riposo, quiete, silenzio”, “mantenere la calma”. 

Dichiarazione Presidente 

Con questa mostra – sottolinea Mauro Salvatore, Direttore del Museo Diocesano di Brescia – ci proponiamo di approfondire i motivi che spingono alla scelta dell’eremo, con una prospettiva insolita, in grado di far riscoprire il valore dell’interiorità nella quotidianità. Nella frenesia di tutti i giorni, proporre un incontro con la dimensione dell’eremita può risvegliare la ricerca di spiritualità nella riflessione sul senso della vita. 

Dichiarazione AC – In dialogo – Ufficio diocesano comunicazioni . Vicario episcopale 

“Dopo il primo incontro ho realizzato che tutti coloro che avrei successivamente conosciuto sarebbero stati individui ben lontani dall’ordinarietà, uomini e donne veri, autentici, cristallini; con uno spazio interiore accogliente ancor più vasto e sorprendente di quei bellissimi panorami ammirabili dai loro eremi,” racconta l’autrice Eliana Gagliardoni. 

 

La mostra 

La mostra si compone di 36 immagini che ritraggono 12 eremiti in un simbolico viaggio itinerante in Italia: 

  • Don Raffaele Busnelli Eremo della Breccia – Val Varrone – Alpe Gallino (LC) 
  • Suor Mirella Muià Eremo dell’Unità – Santa Maria in Monserrato (RC) 
  • Don Cristian Leonardelli Eremo della Valle Benedetta (LI) 
  • Don Fulvio Calloni Eremo di Capraia – Sillico di Garfagnana (LU) 
  • Viviana Maria Rispoli Eremo di Savigno (BO) 
  • Fratel Benedetto Eremo di Santa Maria ad Martires – Calomini (LU) 
  • Suor Concetta Giordano Eremo di San Martino in Vignale (LU) 
  • Suor Federica Cornacchia Eremo di Varano – Fabriano (AN) 
  • Suor Maria Laura Guariento Eremo Myriam – Niardo (BS) 
  • Frédéric Vermorel Eremo di Sant’Ilarione – Cauolonia (RC) 
  • Antonella Lumini Eremita di città (FI) 
  • Suor Paola Biacino Eremo Pra’d Mill – Bagnolo (CN) 

proponendosi di rispondere ad alcuni interrogativi: qual è il motivo che spinge alla scelta dell’eremo? Perché persone che conducono vite ordinarie, talvolta in carriera, scelgono di guardare il mondo da una prospettiva insolita? Nella nostra società il silenzio resta un’utopia per pochi o può diventare uno spazio personale del quotidiano per molti? In un tempo di apparenze e di interferenze costanti, come riscoprire il valore di quella interiorità spesso invocata? Nella secolarizzazione con crisi delle religioni c’è ancora spazio per la spiritualità? Oltre che parlarne, quanto risulta utile conoscere e vedere esperienze? Cosa può dire l’esperienza di eremo all’individuo ancora oggi, in un momento in cui dal web ci si sta dirigendo verso l’intelligenza artificiale?  

La mostra sarà visitabile da venerdì 10 a venerdì 24 maggio, tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, ad esclusione del mercoledì, giorno di chiusura. 

Biografia autrice 

Eliana Gagliardoni nasce a Milano nel 1964. Conclusi gli studi, a 19 anni si trasferisce a Londra. Rientrata in Italia, fonda un’agenzia che fornisce video troupe per riprese in esterno, collaborando con diverse e importanti emittenti televisive. Sarà un’importante e formativa esperienza nel volontariato con i malati di Alzheimer a ispirarle, nel 2015, il desiderio di dedicarsi a un primo progetto fotografico sul volontariato che chiamerà ‘Cuori in Volo’, che darà vita a una mostra itinerante patrocinata dal Comune di Milano. Grazie a questo progetto fotografico, nel 2017 verrà premiata a Palazzo Marino dall’Associazione FIDAPA con una targa Award al merito. Nel 2019 si dedica a un nuovo progetto dal titolo ‘Un mondo dentro’, un inedito racconto, svelato attraverso le immagini, di un insospettabile parallelismo tra clausura e carcere femminile. La mostra verrà esposta nella sala dell’antico Oratorio della Passione, adiacente alla Basilica di Sant’Ambrogio, dove riscuoterà un notevole interesse da parte di un vasto pubblico. 

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