TERRA PROSSIMA. NULLA È LONTANO

Prezzo: Inclusa nel biglietto del Museo

Arte, filosofia, spiritualità, ecologia, fratellanza, bene comune: la poliedrica mostra “Terra Prossima. Nulla è lontano”, promossa dalle Acli bresciane e dal Museo Diocesano con il patrocinio del Comune di Brescia, propone una sintesi fra arte e profonde riflessioni ontologiche e culturali, mettendo in dialogo quattro artisti con le encicliche “Laudato Sì” e “Fratelli Tutti”, oltre che l’esortazione apostolica “Laudate Deum”.

 

Max Serradifalco, Miranda Gibilisco, Massimiliano V. e Francesco Frugoni sono i quattro artisti che si sperimentano in questo dialogo ispirato dai messaggi di Papa Francesco e lo fanno attraverso opere fotografiche e pittoriche, esposte in quattro sezioni e corredate da pannelli che riportano brani selezionati dei tre testi.

 

Il richiamo alla Terra prossima evoca sia la conversione ecologica proposta dal pontefice nella “Laudato Sì” per promuovere il concetto di ecologia integrale “inseparabile dalla nozione di  bene comune”, sia il concetto di fratellanza e di apertura al dialogo promossi dalla “Fratelli Tutti”, sia l’invito, sviluppato nella “Laudate Deum”, ad una co-responsabilità dei comportamenti individuali e collettivi al fine di preservare il futuro di tutto il creato.

 

Nulla è lontano vuole essere un monito al cambiamento e un invito ad aprirsi all’altro, a vivere un’amicizia comunitaria, cercare un bene morale e un’etica sociale, perché siamo tutte e tutti parte di una fraternità universale. La mostra vuole essere un presidio culturale, in grado di evocare messaggi di cambiamento e vuole offrire occasioni di confronto per i singoli o per i gruppi che la visiteranno.

 

Le Acli bresciane intendono offrire una riflessione particolare sulla città, sul mondo che abitiamo e sulla società di cui facciamo parte – spiega la vicepresidente delle Acli bresciane Stefania Romano – l’obiettivo è quello di favorire una visione sistemica ed integrata del nostro territorio, che incoraggi lo sviluppo sostenibile e che incentivi la partecipazione consapevole di ciascun cittadino e cittadina alla cura della casa comune”.

 

L’esposizione, curata da Stefania Romano e Marco Ticozzi, prende vita nelle sale al piano terra del chiostro del Museo Diocesano di Brescia, tracciando, in un grande zoom dall’infinito, un percorso in cui chi osserva si ritrova a dialogare con le opere fotografiche e le parole di Papa Francesco, immergendosi in una narrazione immaginifica e poetica tesa a sollecitare la riflessione personale. Per questo, oltre alla sezione “madre” con le opere satellitari di Max Serradifalco, la mostra comprende due ulteriori sezioni con altre opere fotografiche, di concezione iconica e autori differenti.

 

Con la presenza delle Acli Bresciane – sottolinea Nicoletta Bontempi, Presidente del Museo Diocesano di Brescia – prosegue l’attività di dialogo del Museo Diocesano con le istituzioni dedite all’educazione dei più giovani e alla valorizzazione del patrimonio culturale, incoraggiando la percezione del Museo come luogo esperienziale e promotore di creatività, potenziando la consapevolezza dell’importanza dei beni da tutelare”.

 

“La decisione di accogliere il progetto è stata immediata – prosegue Mauro Salvatore, Direttore del Museo Diocesano di Brescia – sia per la qualità del proponente (le Acli), sia per il tema di rilevante e scottante attualità, come magistralmente evidenziato da papa Francesco negli scritti che stanno alla base di questa mostra: offrire in particolar modo una riflessione sullo sviluppo sostenibile del territorio, invitando ciascuno alla piena partecipazione, per contribuire al benessere psico-fisico e sociale dell’intera comunità”.

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