L’Arte Trafugata: il caso del Prata da Caravaggio

Di Francesco Prata da Caravaggio si hanno poche notizie documentarie certe, attivo nella prima metà del Cinquecento, la sua formazione avvenne nell’area bergamasca prima, cremonese poi, per poi spostarsi a Brescia.

Nel Compianto su Cristo morto, ora al Museo Diocesano, il corpo di Cristo esangue viene sorretto dalla Madre e da Giovanni. La scena mette in evidenza il legame tra Madre e Figlio. La vicinanza dei volti, con la mano della Madre che culla il Figlio, il lutto composto e profondo di Giovanni che deve distogliere e abbassare lo sguardo, rivelano un atto estremo di umanità.

La pulizia della scena mette in evidenza il marcato patetismo dei volti e delle pose dei soggetti, in cui la carica emotiva sfiora quasi l’espressionismo. Il dipinto venne rubato 17 febbraio 1999 dalla chiesa parrochiale di Isorella, riemerso poi in possesso di un antiquario milanese venne recuperato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale il 16 maggio 2019.

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