Madre di Dio Tikhvinskaya
Autore: Autore ignoto Tempera su legno - 72 x 52 cm
L’icona della Madre di Dio di Tikhvinskaya riporta una delle rappresentazioni più celebri e venerate in Russia.
La tradizione colloca l’immagine al modello costantinopolitano della Madre di Dio “Odigitria”, ossia “colei che indica la via”, dipinta a Gerusalemme dall’evangelista Luca mentre la Vergine era ancora in vita, per fare in modo che ella stessa la benedisse, prima di inviarla all’illustre Teofilo insieme al suo Vangelo.
L’opera in questione prende a modello quella dell’Odigitria, in cui troviamo la madre frontale, ieratica, e il Bambino Gesù seduto sul braccio di essa.
Cristo non è un neonato, bensì il Cristo Emmanuele, colmo di saggezza malgrado la sua giovane età.
Gli sguardi della Madre e del Figlio non si incontrano: ella guarda verso il fedele, indicandogli il Figlio e questi, con un gesto di benedizione risponde all’invito della Madre.
Nell’antica Russia questo tipo di raffigurazione si diffuse in una variante meno solenne, con corpi meno frontali e più in movimento, pur mantenendo l’espressione maestosa e distaccata della madre dal volto pensoso e intenso.
L’icona presenta il nome Tikhvinskaya, di Tikhvin, nel “cartiglio” sopra la spalla della Vergine.
Ai bordi, sulla sinistra, vengono raffigurati un angelo custode e la monaca Paraskeva, particolarmente venerata nel mondo slavo.
Sulla destra troviamo invece il grande martire Eustrazio, brillante aristocratico armeno, e la monaca Ksenia, nata in una famiglia nobile di San Pietroburgo nel XVl secolo, divenuta “stolta” e “folle in Cristo”.
Per quanto riguarda la scelta di questi Santi, si potrebbe pensare ai nomi dei membri della famiglia che ha commissionato l’opera, in particolare l’angelo custode che costituisce il segno per eccellenza di un’icona familiare.