San Giorgio e il drago
Autore: Pompeo Ghitti (Marone 1631-1704) Olio su tela - 213,5x255 cm Provenienza: Brescia, Chiesa di San Giorgio -
La tela San Giorgio e il drago fu realizzata da Pompeo Ghitti assieme al Martirio di San Giorgio, suo pendant. Francesco Maccarinelli e Giovanni Battista Carboni, nelle loro guide, le descrissero entrambe nella chiesa di San Giorgio antistante il Museo Diocesano di Brescia.
Nella tela in esame, Pompeo Ghitti raffigura l’episodio più rappresentato e diffuso dell’iconografia di San Giorgio.
A causa del formato orizzontale e concavo della tela, è costretto a dislocare le figure lungo una diagonale e principalmente in primo piano, a discapito del paesaggio che viene dipinto in modo sommario. Questo accorgimento è molto più evidente nella tela del Martirio di San Giorgio, più ricca di personaggi.
Il cavaliere è ritratto in primo piano a sinistra, a cavallo, intento a trafiggere il drago con una lancia. L’armatura rinascimentale che indossa contrasta con i calzari “alla schiava” che richiamano il periodo classico. Il drago, con le sue ali da pipistrello, la pelle squamata e gli artigli e i denti aguzzi, ha tutto l’aspetto di un diavolo medievale.
In secondo piano, la principessa sta fuggendo verso la città murata sullo sfondo, ma con un movimento a torsione si volge ad osservare la scena. Il suo bellissimo abito rimborsato sul bacino evidenzia le sue proporzioni e il suo volume.
La scena è un diretto omaggio al Martirio di San Giorgio dipinto da Francesco Giugno per l’omonima chiesa di Bovegno, in Alta Valtrompia. Pompeo Ghitti riprende anche il particolare della collina ripida che verte al centro della scena e la carica di potenza drammatica.
Diversamente da Giugno, Pompeo Ghitti costruisce le figure con un disegno molto più marcato che delimita i contorni. Anche i colori sono più smorzati e spenti per esaltare la classicità dei personaggi e la loro drammaticità.