Gli Anderloni. Contributi di una famiglia bresciana di artisti all’incisione neoclassica di traduzione

Pietro Anderloni (Sant’Eufemia, Brescia 1785 – Cabiate, Como 1849), Faustino Anderloni (S. Eufemia, Brescia 1766 – Pavia 1847) e Giovita Garavaglia (Pavia 1790 – Firenze 1835) furono i tre incisori, legati da parentela, che proseguirono e diffusero fino alla metà del XIX secolo la lezione del bulino neoclassico di Giuseppe Longhi, titolare della cattedra di Calcografia presso l’Accademia di Brera tra 1798 e 1830.
La conoscenza del loro lavoro si diffuse all’epoca grazie all’appoggio del Maestro e alla committenza, austriaca, francese e nobiliare.

La vicenda esistenziale di questi autori si staglia sull’orizzonte della Lombardia austriaca, poi francese tra 1800 e 1815 e di nuovo austriaca dopo il Congresso di Vienna, sorpassando indenne un periodo travagliato ma aperto alla conoscenza grazie all’apertura di scuole, Accademie e alla fondazione di Musei, all’impulso delle scienze e della tecnologia.

Curata da Alberto Crespi, studioso di Incisione, la presente è la prima rassegna realizzata in ambito bresciano allo scopo di mettere in luce l’esemplarità della lezione del neoclassicismo in ordine al disegno e all’incisione, facendo perno sulle figure degli artisti gloria della Città. La mostra offre l’opportunità di ammirare buona parte del corpus incisorio di Pietro e Faustino Anderloni, accanto a lavori dei loro colleghi, e di comprendere le fonti e gli scopi della loro arte – allora unico mezzo per la diffusione della conoscenza dei capolavori della pittura conservati nelle chiese, nelle raccolte museali e private nobiliari.

In mostra una quindicina di disegni accademici di figura originali di Pietro Anderloni eseguiti fra 1805 e 1809, lavori di alta qualità e bellezza degni di formare la raccolta di base di un’Accademia moderna, e una ventina di stampe. Tra le incisioni di traduzione, comprese tra 1810 e 1840, di Giuseppe Longhi “Le delizie materne” da Thomas Lawrence e la famosa “Galatea”; di Faustino Anderloni una “Sacra Famiglia” da Poussin; di Pietro Anderloni “Napoleone visita il campo della battaglia di Eylau” da Caliani, “Cristo e l’adultera” e un “Cavaliere di Malta” da Tiziano, “Mosé difende le figlie di Jetro” da dipinto allora assegnato a Poussin; di Giovita Garavaglia il “Riposo in Egitto” da Raffaello, “L’incontro di Giacobbe e Rachele” da Appiani e “L’Assunta” da Guido Reni, terminata da Faustino Anderloni. Inoltre due incisioni di Ignazio Altini e Aurelio Alfieri, specialista nella traduzione di opere di scultura.

Una serie di ritratti, da quelli di Napoleone, Longhi e Appiani di Pietro Anderloni, a quelli di Alessandro Volta, del chirurgo Antonio Scarpa, del clinico Boerhaave, del poeta ispiratore del neoclassicismo Giuseppe Parini, del poeta Carlo Porta, dello scultore Antonio Canova, danno le coordinate delle frequentazioni culturali degli artisti. L’incisione di Pietro Anderloni della famosa statua della Vittoria alata emersa dagli scavi del Capitolium bresciano nel 1826 con altri reperti antichi documenta l’attenzione alle cronache contemporanee.

Forte la valenza didattica della rassegna che affiancherà in alcuni casi disegno, lastra di rame incisa, prova di lastra e stampa definitiva. Le opere provengono in gran parte dalla Raccolta Emilio Anderloni di Milano, erede del patrimonio artistico dell’artista bresciano, e da varie collezioni private. Le stampe sono presentate sovente nelle loro cornici originali antiche.

La mostra al Museo Diocesano si collega con quella dedicata a “Raffaello: l’invenzione del divino pittore” ordinata dalla Fondazione Brescia Musei ai Musei di Santa Giulia, nella quale sono pure presenti opere di Pietro Anderloni su soggetti di Raffaello. In mostra al Museo Diocesano non si troveranno quindi esposte opere già presenti a Santa Giulia. Altro collegamento è con la mostra allestita nella Galleria delle incisioni a Palazzo Tosio. Le mostre godranno degli accordi per un biglietto unico.

Informazioni: segreteria.museo@diocesi.brescia.it – comunicazione.museo@diocesi.brescia.it

Per informazioni

Email: museo@diocesi.brescia.it

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