Madonna col Bambino, San Leonardo, San Francesco di Paola e le Anime Purganti

Autore: Giovanni Battista Pittoni (Venezia 1687-1767) Olio su tela  -  293x178 cm Provenienza: Brescia, Chiesa di San Giorgio Martire  - 

L’imponente pala di Giovanni Battista Pittoni decorava il terzo altare a sinistra della chiesa di San Giorgio nell’omonima piazzetta antistante il complesso di San Giuseppe. Lì viene descritta nelle Glorie di Brescia di Francesco Maccarinelli e dai due inventari dei beni della chiesa compilati rispettivamente nel 1751 e nel 1771.

È proprio il Maccarinelli a datare l’opera nell’anno 1737, poi confermata dalle fonti successive e dalla critica artistica moderna. La sua realizzazione inaugura infatti una serie di fortunati lavori del Pittoni per l’ambiente bresciano, che si concluderanno nel 1754 con la Madonna col Bambino per la cappella di Palazzo Lechi a Montirone.

Nella composizione della scena, secondo il classico schema della Madonna col BambinoGiovanni Battista Pittoni distribuisce i personaggi in cerchio sulla sinistra, così da favorire la visione dal punto di vista dell’ingresso.

Alla sinistra del trono San Leonardo, vestito con la tonaca sacerdotale, si inginocchia in adorazione della Madonna, che gli rivolge un amorevole sguardo. Ai suoi piedi, un putto angelico dal volto vispo reca il suo simbolo iconografico delle catene dei carcerati.

Opposto a lui, San Francesco di Paola, fondatore dell’Ordine dei Minimi, invoca la protezione della Vergine per le anime del Purgatorio alle sue spalle. Completano la scena, in alto, tre volti di angioletti che spuntano dal cielo e dalle nuvole.

Colpiscono nella tela i colori molto accesi, tipici del colorismo rococò veneziano di cui il Pittoni fu l’esponente principale. Gli sguardi e i gesti dei personaggi sono abilmente intessuti e calibrati in un pietismo molto intimo e sentimentale, accentuato dalla dolcezza delle materie e degli incarnati.

Originali della tela sono anche le anime purganti, presenti nella bozza preparatoria dell’opera individuata nel 1950 da Gaetano Panazza all’interno della collezione della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. Un altro studio preparatorio dell’opera è conservato nel Museo di Castelvecchio di Verona.

Franca Zava Boccacci menziona la presenza di uno studio preparatorio del putto con le catene nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia e un terzo bozzetto generale conservato in una collezione privata londinese

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