Le nostre collezioni

Pittura, scultura, codici miniati, oreficeria sacra, tessuti di destinazione liturgica, icone e molto altro.

Le sezioni esposistive

Il Museo Diocesano ha avuto, fin dal suo nascere, il compito di garantire la tutela e la custodia in primo luogo delle opere d’arte la cui conservazione era resa precaria dalla collocazione in edifici ecclesiastici chiusi al culto, fatiscenti o insicuri.

Le collezioni permanenti, poste al primo piano, si compongono di opere d’arte pittorica, di scultura, codici miniati, oreficeria sacra e tessuti di destinazione liturgica dei quali il Museo possiede una delle collezioni più ampie al mondo.

Le opere di pittura e scultura sono in prevalenza di area bresciana e veneta: capolavoro del Quattrocento veneto è Polittico di Sant’Orsola di Antonio Vivarini, proveniente dalla chiesa di San Pietro in Oliveto in Brescia.

Gli artisti principali

Tra i nomi più not a livello internazionale troviamo due protagonisti assoluti del Rinascimento Bresciano: Alessandro Bonvicino detto il Moretto e Gerolamo Romanino. Ad essi si affiancano due artisti veneziani della stessa epoca, Tiziano e il Tintoretto, che con i loro stili hanno inevitabilmente influenzato l’arte bresciana.

Altri nomi di artisti locali, soprattutto del Seicento e del Settecento, sono Pietro Avogadro, Antonio Gandino, Francesco Savanni e Giuseppe Tortelli. Non mancano altre personalità artistiche di ambito veneto-veneziano, da Antonio Vivarini a Giovanni Battista Pittoni, da Andrea Celesti a Giovanni Battista Pittoni.

Sono presenti anche Agostino Galeazzi con il figlio Giovanni Battista, Luca Mombello e Francesco Ricchino, tutti e tre formatisi nella bottega del Moretto.

Oreficeria

L’oreficeria sacra annovera manufatti a partire dal XV secolo.

Tra le opere di maggior rilievo si annoverano il Reliquiario Gambara, manifattura di Augsburg della metà del XVI secolo, in ebano e argento, e il cosiddetto Calice di Pontevico, in oro, argento e pietre preziose, realizzato dall’orefice milanese Carlo Grossi nel 1714.

I Codici Miniati

I codici miniati del Museo Diocesano di Brescia sono custoditi appositamente nella Sala Ipogea sotto la Sala Convegni. I più antichi sono del XII secolo e provengono dalla Biblioteca Capitolare del Duomo di Brescia. Sempre dal Capitolo proviene una collezione di diciotto corali del XV secolo con preziose miniature di Giovanni Pietro Birago.

Altri codici preziosi sono i libri teologici e religiosi provenienti dalla biblioteca del vescovo Giacomo degli Atti (XIV secolo). Di particolare importanza è anche la Mariegola di Memmo di Collio, le cui prime due carte sono completamente miniate dal bresciano Floriano Ferramola.