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Nelle due sale che seguono sono esposte opere di ridotte dimensioni le quali, sebbene destinate alla devozione privata, si caratterizzano per il notevole livello qualitativo.
L’opera raffigurante “Ecce Homo” realizzata su pietra è attribuita alla bottega di Tiziano Vecellio. L’ignoto pittore riprende il taglio e la postura del volto del Cristo risorto del Polittico Averoldi realizzato dal Vecellio per la chiesa bresciana dei Santi Nazaro e Celso, aumentando però l’intensità del volto sofferente di Cristo colto in un dolore intimo e silenzioso. Si veda a tal proposito l’effetto delle grumose gocce di sangue che scorrono sulla fronte.
Un’altra opera che documenta l’influenza culturale di Venezia sulle terre bresciane è la “Trasfigurazione di Cristo” di Jacopo Robusti detto il Tintoretto. Si tratta di un bozzetto realizzato per la pala d'altare maggiore della chiesa di Sant'Afra in Brescia - oggi Santuario di Sant'Angela Merici - facente parte della produzione tarda del maestro.
Nella parte superiore si trova Cristo, inondato di luce, in conversazione con i profeti Mosè ed Elia. In basso sono collocati gli apostoli che assistono all’evento sacro. La conduzione veloce e rapida non impedisce di apprezzare la grandiosità della composizione e la perizia nell’uso del chiaroscuro. Nonostante le ridotte dimensioni si riesce a percepire la freschezza nel bozzetto dal tratto libero e brioso.
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