Cappelle ed altari del Santissimo Sacramento
Durata: Circa 2 ore
La devozione per il Santissimo Sacramento si è sempre espressa nella particolare cura usata per l’erezione di cappelle ed altari ad Esso dedicati, per i quali venivano scelti gli artisti più apprezzati del momento. Ogni cappella o altare di questo itinerario è un gioiello di arte.
1 Cappella del Santissimo Sacramento
2 Cappella del Santissimo Sacramento
3 Stendardo del Santissimo Sacramento
4 Altare del Santissimo Sacramento
5 Altare del Santissimo Sacramento
1 Cappella del Santissimo Sacramento
Cappella del Santissimo Sacramento
La chiesa di Sant’Agata si trova di fianco a Piazza della Vittoria e alla fermata Vittoria della Metropolitana di Brescia.
COME RAGGIUNGERE LA CHIESA A PIEDI
In treno
Percorrere viale della Stazione, girare a destra in via XX Settembre, poi a sinistra in via Gramsci e percorrere Piazza Vittoria.
In auto
Dall’autostrada uscire al casello Brescia Centro e prendere la direzione centro città percorrendo via Volta, via Cremona e via Zima. A sinistra in via Vittorio Emanuele II, poi a destra in via Gramsci fino al parcheggio Vittoria.
In Metropolitana
Da S. Eufemia: prendere direzione Prealpino, fermata Vittoria.
Da Prealpino: prendere direzione S. Eufemia, fermata Vittoria.
Uscendo dalla fermata della metropolitana, la chiesa si troverà a sinistra.
COME RAGGIUNGERE LA CAPPELLA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO
Una volta varcato l’ingresso, percorrere la parte destra della chiesa. Al centro di essa si troverà la Cappella del Santissimo Sacramento.
CAPPELLA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO
La cappella viene realizzata nel 1598, spostando l’altare dedicato al Santissimo Sacramento dalla parete nord a quella sud. Fu poi rimaneggiata ad inizio Settecento e a fine Ottocento.
Sotto di essa era stata aperta una profonda fossa comune, chiamata crypta magna. Purtroppo è stata completamente distrutta nel 1932 nei lavori per la realizzazione di piazza della Vittoria.
All’esterno della Cappella del Santissimo Sacramento si ammirano due affreschi del tardo Cinquecento attribuiti a Pietro Marone. Sulla destra trovate l’Ultima Cena sulla destra, che risente degli influssi del Moretto. Sulla sinistra vedete la Cena Pasquale degli Ebrei.
All’interno spicca il notevole complesso barocco dell’altare: risale al 1710-1716 quando si decise di rifare parte dell’altare e l’incarico fu affidato a Domenico Corbarelli.
Entro due nicchie vi sono due statue: la Fede di Domenico Corbarelli sulla sinistra e la Carità di Sante Calegari sulla destra. La Fede con il calice in mano è uno stupendo esempio di levitazione e morbidezza. La Carità con il cuore in mano appare un po’ retorica nel gesto.
La Pietà di Antonio Balestra è la pala dell’altare, realizzata nel 1724. E’ caratterizzata da una luminosità estesa e pacata, che risalta la bellezza dei colori e le pose classiche.
I due grandi ovali sono di Antonio Pellegrini e raffigurano: Elia confortato dall’angelo, a destra; Davide che riceve i pani da Achimelech, a sinistra. I piccoli tondi con l’Ecce Homo, Gesù nell’orto e la Deposizione sono attribuiti a Giuseppe Tortelli.
Per proseguire con la prossima tappa, uscite dalla chiesa.
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